Progetto

            ASILO NIDO  “BIMBINSIEME”

 PROGETTO EDUCATIVO 

Il punto di partenza e di arrivo di tutto il nostro lavoro quotidiano con i bambini, anche se può sembrare scontato, è la relazione affettiva. Il piccolo al nido deve stare bene, deve trovare persone che si occupino amorevolmente di lui, che conoscano le sue capacità ed esigenze, che rispettino i suoi tempi di apprendimento e di crescita.

Nel formulare un progetto educativo abbiamo tenuto presente un principio fondamentale: il bambino è una  persona che deve sentirsi amata,compresa e rispettata.

Per la sua crescita armonica, inoltre, è necessario che il piccolo sia circondato da stimoli e proposte educative: deve vedere,toccare, udire, gustare, annusare, giocare e sperimentare.

 È fondamentale ricordare che ogni bambino è unico e irripetibile, vive emozioni personali, ha un proprio carattere e richiede un progetto individualizzato che rende il periodo che passa al nido come un momento di   

  • IL GIOCO

Il gioco è la principale fonte di apprendimento del bambino; attraverso le varie attività egli sviluppa le proprie conoscenze a livello cognitivo e psico-motorio.

Il gioco è anche un mezzo per facilitare e consolidare il rapporto affettivo con l’educatrice. Per riuscire in questo intento i bambini verranno suddivisi in piccoli gruppi in modo da facilitare la nascita della relazione empatica tra l’ adulto e il bambino cercando di privilegiare sempre più il rapporto individualizzato.

Le modalità di gioco proposte saranno diverse in relazione alle varie esigenze dei piccoli. Verranno proposti giochi nei quali l’educatrice sarà complice e partecipe nel suo piccolo gruppo; sono giochi legati soprattutto allo sviluppo della fantasia e dell’immaginazione che nel bambino,secondo noi,devono essere alimentate quotidianamente affinché permangono nel bambino di domani.

Negli ultimi anni,sia per una eccessiva pre-scolarizzazione,sia per il grande spazio dato ai mass-media (computer, TV, cellulari) i bambini hanno perso la capacità di immaginazione, ascolto, rielaborazione e comunicazione verbale. Ecco perché , al bambino va data la possibilità di essere “creativo” anche senza l’ausilio dei giochi strutturati.

Nella proposta delle varie attività teniamo presente le reali capacità di apprendimento del bambino in modo da presentargli dei giochi adeguati alla sua età , affinché non si annoino e non si sentano frustrati. Inoltre diamo la giusta importanza al rispetto dell’egocentrismo del piccolo organizzando alcuni giochi strutturati nei quali ognuno dispone del proprio materiale.

I campi di esperienza all’interno dei quali inseriremo le attività e le esperienze sono i seguenti:

  • LA CORPOREITA’

Il corpo in movimento è l’ambito d’esperienza della corporeità e della motricità in cui si valorizza il

corpo come strumento per comunicare, per costruire l’identità personale attraverso la percezione di sé.

Esperienze: giochi a contenuto motorio (liberi e strutturati, simbolici, imitativi, con attrezzi e

materiali o solamente sperimentando il proprio corpo, giochi individuali o di gruppo), giochi per

vivere lo spazio con movimenti e posture diverse, percorsi, movimenti ritmici, gattonare, rotolare,

saltellare, lanciare.

  • L’IDENTITA’ E LE RELAZIONI

Il sé e l’altro è l’ambito d’esperienza che riguarda la maturazione dell’identità, la conquista dell’autonomia e lo sviluppo delle competenze per la formazione della personalità del bambino.

Esperienze: giochi con regole da comprendere e rispettare, attenzione e valorizzazione delle regole e delle ritualità nei momenti di vita quotidiana (durante la merenda si sta seduti, durante gli spostamenti si da la mano ai compagni ecc).

  • L’AMBIENTE E LE COSE: SENSORIALITA’ E PERCEZIONE

La conoscenza del mondo è l’ambito d’esperienza relativo all’esplorazione, alla scoperta e alla prima sistematizzazione delle conoscenze sul mondo della realtà naturale ed artificiale; rappresenta la prima formazione di atteggiamenti ed abilità di tipo scientifico. Si rivolge, inoltre, alla capacità di raggruppamento, ordinamento, quantificazione e misurazione di fatti e fenomeni della realtà, alle abilità necessarie per interpretarla e per intervenire consapevolmente su di essa.

Esperienze: analisi delle caratteristiche di cose, oggetti, animali attraverso attività di

riconoscimento, esplorazione, formulazione d’ipotesi; acquisizione della dimensione temporale degli eventi e delle esperienze mediante attività (prima fra tutte l’individuazione della ripetitività del ciclo giornaliero al nido); osservazione dei fenomeni naturali (esperimenti con l’acqua, la partecipazione diretta di esperienze di cucina con la preparazione di cibi per rilevare i cambiamenti che si verificano con il lavoro delle mani, lavorazione di materiali diversi ecc).

  • COMUNICAZIONE E LINGUAGGIO

Discorsi e parole è l’ambito in cui il bambino apprende la capacità di comunicazione verbale, impara a dialogare e riflettere. Attraverso la conoscenza della propria lingua il bambino costruisce e consolida la propria identità personale e culturale aprendosi così ad altre culture.

Esperienze: conversazioni regolate dall’adulto nel piccolo e nel grande gruppo, letture di storie e fiabe, filastrocche, canzoni.

  • MANIPOLAZIONE ED ESPRESSIONE

Per favorire l’esplorazione dei diversi mezzi espressivi, lo sviluppo delle capacità manipolative, percettive, visive; valorizzare le esigenze espressive di ciascun bambino, rafforzando la fantasia, l’immaginazione, la creatività, il controllo e la gestione dei moti affettivi ed emotivi.

 Esperienze : utilizzo del colore su carta, ma anche direttamente sulle manine sui piedini, sul corpo Manipolazione e utilizzo di elementi naturali come , sabbia, terra, farina gialla, foglie, frutti, ortaggi ecc.

Perché tutto ciò si possa realizzare non bisogna dimenticare che il bimbo arriva non da solo, ma con mamma e papà.

 I genitori hanno la responsabilità educativa dei loro figli e il compito di introdurre il bambino nel nuovo ambiente e di farglielo conoscere.

Spetta a noi creare con i genitori un “ponte di fiducia” attraverso piccole relazioni quotidiane.

 

PROGETTO MUSICA

Metodo Gordon

 La Music Learning Theory di Edwin E. Gordon non è, in realtà, un metodo, ma una teoria dell’apprendimento musicale rivolta in particolare a neonati e bambini fino a 6 anni, che spiega in che modo l’essere umano impara la sintassi del sistema musicale in nasce e vive.

La Music Learning Theory ha come obiettivo quello di potenziare le capacità dello sviluppo della musicalità nel bambino, partendo dal presupposto che la musica può essere conosciuta ed imparata secondo gli stessi meccanismi di apprendimento della lingua materna, in quanto è uno dei tanti linguaggi con cui si può interagire e comunicare con gli altri.

Secondo Gordon, il bambino sin dalla nascita deve essere immerso nella musica così come si fa con il linguaggio parlato, nel quale il genitore non semplifica le frasi, ma usa anche periodi molto complessi per comunicare con lui. Il bambino impara a parlare e a comunicare naturalmente e solo dopo, impara la lettura e la scrittura.

Nel nostro asilo nido abbiamo da subito adottato questo metodo avvalendoci di un’ insegnante specializzata che incontra i bambini una volta alla settimana.

L’aspetto fondamentale di questi incontri è la libertà lasciata al bambino nel vivere la melodia e in particolare il silenzio, che viene creato tra una strofa e l’altra. Questa pausa è il momento in cui i bambini di solito reagiscono allo stimolo musicale, con la voce, con un battito, con un vagito, con qualsiasi espressione corporea che l’insegnante, a sua volta rielabora creando così una comunicazione musicale fondamentale per l’apprendimento di questo linguaggio e per la costituzione del pensiero musicale.
Durante questi corsi di solito non vengono usati strumenti da suonare e far suonare ai piccoli allievi, sono solo l’uso della voce e del corpo in movimento, che rappresentano questa metodologia che si focalizza nei concetti di guida informale ed educazione più che di insegnamento.

 L’educatrice canta melodie particolari, senza parole ma solo sillabe musicali per mantenere l’attenzione del bambino sul suono. Le melodie utilizzate non sono solo tonali ma ci sono varie scale modali, al fine di aprire la mente del bambino alle infinite possibilità della musica.